SPA è da tempo impegnata nel trattamento e nella prevenzione della ipovitaminosi D.

Nell’uomo la fonte naturale principale di vitamina D deriva dalla produzione endogena di Vitamina D3, a livello della cute, mediante una reazione chimica che dipende dalla esposizione della pelle alla luce solare (in particolare dall’irradiazione UVB). È importante sottolineare, inoltre, che è difficile mantenere livelli adeguati di vitamina D solamente con l’apporto alimentare poiché solo pochi alimenti la contengono in quantità apprezzabili. Un alimento particolarmente ricco è l’olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, alcuni pesci grassi (il salmone, le aringhe, le sardine, lo sgombro, il tonno), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e alcuni funghi. Un inadeguato apporto di vitamina D, indipendentemente dalla fonte, può portare ad uno stato di carenza cronica di questa vitamina.

Si stima che la carenza di vitamina D sia estremamente diffusa ed è stata riportata in tutti i gruppi di età, regioni geografiche e stagioni. Molte sono le variabili in grado di influenzare lo stato vitaminico di vitamina D, tra queste citiamo l’età, il sesso, il colore della pelle, l’esposizione alla luce solare, l’uso di filtri solari, il periodo dell’anno, la latitudine, l’obesità, il trattamento con alcune categorie di farmaci, le patologie con sindromi da malassorbimento di grassi.

ll maggiore ruolo della vitamina D è quello di mantenere i livelli sierici di calcio e fosforo entro un normale range fisiologico per il mantenimento della salute delle ossa; livelli inadeguati di vitamina D sono stati associati a disturbi ossei quali rachitismo, malattia tipica della età evolutiva, osteomalacia e osteoporosi nell’adulto.

Negli ultimi decenni, numerose ricerche scientifiche hanno evidenziato che la maggior parte dei tessuti e delle cellule del corpo ha recettori della vitamina D. Questi risultati indicano che la vitamina D può avere un importante ruolo anche in processi biologici extra-scheletrici. È ampiamente descritto, nella letteratura scientifica, che la vitamina D è in grado di stimolare la produzione di proteine muscolari e soprattutto di attivare alcuni meccanismi essenziali per una buona funzionalità muscolare.

In condizioni di ipovitaminosi D, sono stati rilevati quadri di miopatia dei muscoli prossimali degli arti ed una riduzione della forza muscolare con disturbi dell’equilibrio e conseguente aumento del rischio di cadute. Altro ruolo rilevante della vitamina D è quello immunomodulante, contribuendo alla normale funzione del sistema immunitario. Una carenza di vitamina D, ad esempio, si può associare ad una maggiore predisposizione alle infezioni e ad alcune patologie autoimmuni.

SPA propone diverse formulazioni di Vitamina D che consentono alla classe medica una adeguata modulazione della terapia ed una migliore compliance da parte dei pazienti.


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